Le joint venture potranno salvare le industrie europee dell’automotive. E’ noto che il gruppo Volkswagen sia in profonda crisi e che gli impianti sianno a rischio chiusura in tutta europa. Ma importanti cambiamenti nelle linee di produzione sembrano avere scongiurato almeno per ora la chiusura degli stabilimenti.
Rimangono però ancora problemi per gli impianti di Dresda e Osnabruck. Qui l’operatività degli impianti è prevista fino al 2027, mentre per il futuro il piano industriale sarà tutto da definire.
Volkswagen ha diramato un comunicato ufficiale con il quale ha dichiarato che per Dresda è in fase di studio un “concetto globale alternativo” mentre per Osnabruck l’intento è di “sviluppare una prospettiva economica futura”. Cosa intenda il gruppo di Wolfsburg con questi comunicati, al momento è affidato alle indiscrezioni avanzate dalla Rauters secondo cui le fabbriche potrebbero essere cedute ai cinesi. Altra indiscrezione fornita dal settimanale tedesco Manager Magazin, sostiene che il colosso tedesco potrebbe costituire una joint venture con un costruttore cinese.
Avrebbe fatto scuola in tal senso quanto fatto da Stellantis e Leapmotor che insieme hanno dato vita a Leapmotor International il cui primo frutto di tale collaborazione è la costruzione nello stabilimento Stellantis di Tychy in Polonia della city car elettrica T03.
Allo stesso modo la joint venture con i cinesi potrebbe consentire la permanenza delle fabbriche tedesche e la loro operatività garantendo l’occupazione.